Archivio per giugno, 2008

L’addio a Roma

Pubblicato: giugno 28, 2008 in Me, myself & other
Oggi ho dato l’addio a quella che è stata la mia città adottiva per 2 anni e mezzo.
E’ stata molto dura perchè durante tutto questo tempo ho conosciuto persone fantastiche, che mi hanno dato molto e che porterò sempre con me.
Non riesco ad esprimere come mi sento nè mi va di fare un banale elenco delle persone di cui sopra, in questo momento mi sento di dire soltanto:
grazie Roma.
 

Spagna – Russia 3-0

Pubblicato: giugno 27, 2008 in Europei 2008

La Spagna vola in finale. Russia al tappeto: 3-0

A Vienna, le furie rosse di Aragones superano meritatamente la nazionale di Hiddink, trovando tutti e tre i gol nella ripresa. Xavi sblocca il risultato, poi Güiza e Silva completano la festa. Unica nota stonata l’infortunio di Villa. Domenica la finale con la Germania

 
Partita non bella. Il primo tempo è stato molto noioso, il secondo invece almeno ha presentato 3 gol. La Russia purtroppo non ha ripetuto gli sprazzi di grandissimo calcio mostrati all’Olanda, probabilmente perchè la Spagna è cmq una squadra più solida con un centrocampo di livello assoluto.
Ora gli iberici arrivano favoritissimi alla finale di dopodomani.
Migliori in campo: Fabregas (Spagna), Akinfeev (Russia)

Daje Di Leva

Pubblicato: giugno 27, 2008 in Me, myself & other
Invidiosissimo del fatto che Danilo Gallinari sia stato pescato a New York con il numero 6, ho deciso di creare un draft immaginario in cui sono stato pescato da Dublino col numero 9… mercoledì dunque prenderò l’aereo indossando la prestigiosa maglia numero 9 della Noffort.
 
Lo faccio per tutti i miei compagni di squadra che mi hanno amato e sostenuto durante la mia carriera.
 

Daje Gallo!!!

Pubblicato: giugno 27, 2008 in Premio miglior...

Gallinari a New York col n°6

Al Madison Square Garden di New York, Chicago chiama con il numero uno Rose, la guardia di Memphis, poi Miami indica Michael Beasley. Gallinari "pescato" col numero 6 dai Knicks di D’Antoni

 
NEW YORK, 27 giugno 2008 – Danilo Gallinari è da ieri sera un giocatore dei New York Knicks: al Madison Square Garden, nello show del Draft 2008, il 19enne giocatore dell’Armani Jeans Milano è stato scelto con il numero 6. Gallinari è l’unico giocatore non statunitense tra i primi 19 del draft. L’annuncio è stato accolto da fischi piuttosto nutriti da parte dei tifosi dei Knicks presenti: il club newyorchese, da anni lontano dai fasti dei tempi migliori e anzi ridotto a fantasma di una squadra vincente (quest’anno il bilancio è stato un disastroso 23 vittorie-59 sconfitte), ha tifosi ormai esasperati, che avrebbero preferito un giocatore più "conosciuto", uscito dall’inesauribile fucina delle università americane. Mike D’Antoni, nuovo coach chiamato a risollevare la franchigia dal ruolo di cenerentola, non si è detto preoccupato dell’accoglienza: "Sarei preoccupato se i fischi ci fossero all’inizio della prossima stagione, ma vedrete che non sarà così". D’Antoni ha poi descritto Gallinari come un’ala forte che "tira bene da 3 punti, corre, passa e gestisce la palla bene". "Speriamo che qualcuno gli insegni anche a difendere", ha aggiunto D’Antoni con la consueta ironia: evidente il riferimento alla propria fama di allenatore che non si cura troppo della fase difensiva. D’altra parte i tifosi newyorchesi non hanno tutti i torti a diffidare delle scelte della dirigenza: è dal 1994 (quando i Knicks chiamarono Charlie Ward) che la franchigia fallisce la scelta del primo giro. Negli ultimi due anni, tanto per restare agli anni recenti, sono stati chiamati Wilson Chandler, Mardy Collins e Renaldo Balkman: nomi e storie insignificanti nella Nba.
COSI’ I BIG – La prima scelta assoluta, di Chicago, è caduta su Derrick Rose, guardia da Memphis, 20 anni a ottobre, finalista del torneo Ncaa: ha chiuso la prima stagione da collegiale con 14,9 punti a partita. La leadership innata è forse la sua prima qualità. Col numero 2 i Miami Heat hanno chiamato Michael Beasley, ala che nell’ultima stagione Ncaa con Kansas State è andato 28 volte in doppia doppia. Terza scelta, in un draft in linea con le previsioni degli esperti, per OJ Mayo, guardia di 1,93 e compagno di Daniel Hackett a Southern California, scelto da Minnesota. Col numero 4 i Seattle Supersonics hanno scelto Russell Westbrook, playmaker di 1,90, 20 anni a novembre, da Ucla. Memphis, che aveva la scelta numero 5, ha chiamato Kevin Love, ala di 2,08 , figlior d’arte e nipote del cantante dei Beach Boys, 20 anni il mese prossimo, che ha chiuso la prima stagione a Ucla con 17,5 punti e oltre 10 rimbalzi.
INTERNATIONAL – Danilo Gallinari, terzo italiano scelto al primo giro dopo Bargnani e Belinelli, è stato il primo di 14 stranieri entrati nel draft e l’unico fino al numero 20 quando è stato chiamato il francese Ajinca. Ben sette i giocatori che hanno cambiato maglia subito dopo essere stati scelti in una serata ricca di scambi. Tra le operazioni di mercato spiccano il trasferimento di Richard Jefferson a Milwaukee in cambio di Yi Jianlian e Bobby Simmons e quello di Jermaine O’Neal a Toronto in cambio di T.J. Ford e Rasho Nesterovic.
 

Gallinari non si smonta per le perplessità che hanno salutato la sua "chiamata" da parte dei Knicks: "Ci sta, devo dimostarmi all’altezza, ma darò il massimo. Voglio migliorare ovunque. A Bargnani e Belinelli non ho chiesto nulla. Non volevo rompere…"

 
Sprizza sicurezza e tranquillità da tutti i pori. Danilo Gallinari è ancora un teenager ma sembra un veterano, in mezzo agli altri prospetti Nba in attesa della chiamata di David Stern. “Non sono nervoso, vedremo quando dovrò salire gli scalini per andare a stringere la mano al commissioner – commenta a un’ora dall’inizio del draft – e’ stata una giornata lunga e piena d’impegni, ho anche pranzato con Stern insieme ad altri giocatori, ma e’ volata via”.
LA LUNGA ATTESA – Elegantissimo in un completo di Armani ("Naturalmente" sorride l’ex giocatore dell’Armani Jeans), Danilo non si sbilancia. Sensazioni dell’ultimo momento? "Sinceramente non so, vedremo". Eppure durante la giornata i Nets avevano dato un segnale all’entourage dell’azzurro spedendo a Milwaukee Richard Jefferson per assicurarsi il cinese Yi Jianlian e Bobby Simmons. Si libera quindi il ruolo di ala piccola in New Jersey. Un modo per puntare su Gallinari, come dicono gli addetti ai lavori americani? "Non so nulla – si nasconde Danilo prima di fare quattro chicchere pre-draft con l’analista della Espn, e l’ex allenatore si St. John’s University Fran Fraschilla – sinceramente non sapevo nemmeno della trade".
GREEN ROOM – Un tavolo di prim’ordine nella Green Room (lo spazio riservato ai giocatori in predicato di essere chiamati al primo giro), dove quelli nervosi sembrano essere mamma Marilisa e papà Vittorio, ma non Danilo, accompagnato anche dal fratello Federico. Grandi sorrisi anche per i vicini di tavolo, Brook Lopez e Kevin Love, ma la tensione sale, almeno per gli altri prospetti, perché Danilo sembra sempre il più tranquillo di tutti. Ma ai Nets Danilo non arriverà. Ci pensa, infatti, Donnie Walsh a far tirare un sospiro di sollievo a Gallinari poco prima che la sesta scelta, quella dei Knicks venga annunciata. Arn Tellen, l’agente americano del milanese, dà la notizia alla famiglia Gallinari. Strette di mano, poi Stern annuncia: "Con la sesta scelta i Knicks selezionano Danilo Gallinari".
GENUINO SENZA PAURA – Dalle tribune del Madison partono fischi e qualche applauso. Piu’ fischi che applausi, ma c’e’ anche un tifoso che mostra con grande orgoglio una sciarpa dell’Olimpia. Nessun problema per Danilo, che in conferenza stampa, con un inglese praticamente perfetto puntualizza. "Ci sta – commenta Danilo – fa parte del gioco. Toccherà a me guadagnarmi gli applausi. Comunque sono contentissimo. New York mi ricorda Milano, questa per me è la soluzione migliore". Danilo piace subito a tutti, a New York, anche per la sua genuinità. In conferenza rispondendo a una domanda di un giornalista sugli eventuali consigli che Belinelli e Bargnani gli avrebbero dato lui dice candidamente. "Non ho chiesto nulla, non ho voluto rompere loro le p…".
"IL MASSIMO" – Una maglia e una città che Danilo voleva fortissimamente. "Vado a rappresentare una grande squadra – continua – darò sempre il massimo. Ho già parlato con Walsh e con D’Antoni però non so ancora nulla di quello che succederà da un punto di vista tecnico. Io sicuramente mi metto a disposizione dell’allenatore, il ruolo non conta molta, si vedrà. Una cosa è sicura, lavorerò tantissimo per migliorare sia in difesa che in attacco già quest’estate". I fischi del Madison non lasceranno il segno, Danilo e’ già pronto per conquistare New York.

 

Fonte gazzetta.it

Moran Atias

Pubblicato: giugno 27, 2008 in Gnocca Time
Di nuovo dal mio vice capo redattore preferito… e qui parte una polemica di una certa rilevanza: Dave da quando ha saputo che vado a Dublino ha mollato il mio blog…
Dave, sei una persona terribile!
 

Italiani pensate!!!

Pubblicato: giugno 26, 2008 in Notizie e politica

E’ in onda su tutti gli schermi italiani il “Silvio Horror Picture Show”. Siamo ormai alla centesima replica e la gente non ne può più. Un po’ per il caldo, i tacchi, il cerone, la testa d’asfalto. Passa ogni sabato mattina con i suoi legali per proteggersi dai magistrati. 798 tra pm e magistrati si sono occupati di lui dal 1994 al 2006 . Tutti ideologizzati, metastasi della democrazia, tutti comunisti. La gente il sabato mattina lo passa invece a stringere la cinghia e a leggere sui giornali dei processi all’imputato Silvio Berlusconi. La gente ha altri pensieri. Il lavoro, la sicurezza, la casa, i debiti. Ma dal 1994 deve preoccuparsi senza sosta di un tizio che ha problemi con la legge, che è stato iscritto alla P2, che ha occupato l’informazione grazie al latitante Craxi. La gente si chiede: “Se fosse un privato cittadino sarebbe già in galera?”. E anche: “Il presidente del Consiglio è pagato per risolvere i problemi del Paese, o solo i suoi?”
C’è la dinamite nella stufa. Ripeto: c’è la dinamite nella stufa.

Il Financial Times di oggi scrive:

“Oh no, non ancora.
Ancora una volta il focus di Berlusconi è sé stesso e non gli italiani.
Silvio Berlusconi è in carica in Italia da 50 giorni. Guardare il suo nuovo governo in azione è un po’ come mettersi a sedere per guardare un cattivo vecchio film ancora una volta. Quando il leader di Forza Italia governò l’Italia dal 2001 al 2006, spese troppo tempo a legiferare per proteggere sé stesso dai procedimenti giudiziari e troppo poco per riformare l’economia italiana. E’ presto per dare giudizi definitivi, naturalmente. Ma l’ultima prova di governo di Berlusconi assomiglia già a un altro film dell’orrore.
Ancora una volta, il settantunenne primo ministro sta spendendo molta della sua energia politica per fare leggi che lo proteggano dai pubblici ministeri italiani. Vuole fare approvare una legge che sospenderebbe per un anno molti processi per i quali è prevista una condanna inferiore ai 10 anni. Se la legge sarà approvata verrà affondato il processo previsto per l’inizio del mese prossimo nel quale Berlusconi è accusato di aver pagato 600.000 dollari al suo avvocato inglese, David Mills. L’opposizione ha soprannominato la legge: “salva premier”.
Berlusconi non si ferma qui.
Sta anche cercando di introdurre una legge che garantirebbe l’immunità dai processi alle principali cariche dello Stato, inclusa la sua. Una tale legge sarebbe impensabile nella maggior parte degli Stati occidentali ed è stata giudicata incostituzionale dalla Corte costituzionale quando Berlusconi cercò di introdurla nel 2004. Ora che è ritornato, Berlusconi ci prova un’altra volta.
Tutto questo sarebbe di modesto interesse se Berlusconi spendesse la stessa quantità di energia per riformare la declinante economia italiana. Ma anche qui le paure stanno crescendo. L’ultima volta che ebbe il potere, uno de peggiori errori di Berlusconi fu di lasciare fuori controllo il deficit italiano e la spirale dei debiti. Ci si interroga se stiamo per rivedere la stessa situazione.
Il governo Berlusconi ha introdotto una previsione finanziaria con una crescita del deficit pubblico dall’1,9% del prodotto interno lordo del 2007 al 2,5% del 2008. La crescita può essere giustificata dalla bassa crescita economica; ma non si sono ancora segnali che questo governo stia mantenendo una stretta presa sulla spesa pubblica.
Per la salute dell’Italia, le cose devono migliorare da qui. Il Paese ha una delle crescite più basse nell’area dell’euro. C’è bisogno di un governo serio e responsabile per invertire il processo economico. Ieri Berlusconi ha detto che i pubblici ministeri italiani lo hanno costretto a un “Calvario” senza fine. Ma l’unico “Calvario” sofferto in questa storia è quello sopportato dall’Italia, che ha bisogno di una drammatica inversione di tendenza delle sue fortune politiche ed economiche.”

 

Fonte www.beppegrillo.it

Impossible is nothing!!!

Pubblicato: giugno 26, 2008 in Uncategorized

Germana – Turchia 3-2

Pubblicato: giugno 26, 2008 in Europei 2008

Germania in finale. Turchia beffata al 90′

I tedeschi si impongono 3-2. Soffrono nel primo tempo in cui con Schweinsteiger rispondono allo svantaggio iniziale firmato Boral, anima della formazione di Terim, scatenata. Ripresa più equilibrata: botta e risposta Klose-Senturk, poi allo scadere Lahm decide la gara

 
Probabilmente la partita più bella degli Europei. Tante occasioni e tante emozioni. Peccato che la RAI abbia perso il collegamento per circa 20 minuti…
…in ogni caso la Turchia che ha giocato sicuamente meglio della Germania è stata beffata all’ultimo minuto così come aveva eliminato R.Ceca, Svizzera e Croazia.
 
Migliori in campo: Swensteiger (Germania) Kazim (Turchia)

Evangeline Lilly

Pubblicato: giugno 26, 2008 in Gnocca Time
Dall’ennesimo consiglio dell’esperto in materia (Emilio), oggi è la volta di Kate (protagonista di Lost).
Grazie amichetto Emilio!!!

One Republic – All We Are

Pubblicato: giugno 25, 2008 in Musica
I tried to paint you a picture
The colors were all wrong
Black and white didn’t fit ya
You’re all alone

You were shaded with patience
You’re strokes were everything
That I need just to make it
And I believe that

It’s time to tear you apart
But it won’t break
Anything that you are
You are

Chorus:
We won’t say
Our goodbyes
You know it’s better that way
We won’t break
We won’t die
It’s just a moment of change
All we are
All we are
Is everything that’s right
All we need
All we need
Our love is our divide

I want a minute in your shoes
They never would have fit
I figured there’s nothing to lose
I need to get
Some perspective
On these words
Before I hunt them down
You’re an island
And my ship has run aground

Time to tear you apart
But it won’t break
Anything that we are
We are

Chorus

Everything you did
And I can be
You changed
My philosophy
I’m never gonna let you
Cast me by

So don’t say
You’re goodbyes
You know it’s better that way
We won’t break
We won’t die
It’s just a moment of change

So don’t say
You’re goodbyes
You know it’s better that way
We won’t break
We won’t die