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Idolo

Pubblicato: agosto 26, 2011 in calcio, Napoli ed il Napoli

Pensavo che ieri il presidente dopo aver visto il girone si sarebbe alzato e andando via su un motorino gridava “you are shit” mi avete messo le partite difficili vicino a quelle con inter e juve.
(C.Sorrentino)

Barcellona
Manchester United
Chelsea
Bayern Monaco
Arsenal
Real Madrid
Porto
Inter

Milan
Lione
Šachtar
Valencia
Benfica
Villarreal
CSKA Mosca
Marsiglia

Zenit
Ajax
Bayer Leverkusen
Olympiakos
BATE
Manchester City
Lilla
Basilea

APOEL
Trabsonspor
Borussia Dortmund
Napoli
Dinamo Zagabria
Otelul Galati
Genk
Viktoria

Clamorosa esclusione per illecito sportivo per il Fenerbace (al suo posto il Trabsonspor).

Il best case sarebbe un girone del tipo Arsenal, Marsiglia, Basilea e Napoli. L’incubo è invece Barcellona, Lione, Man City e Napoli. God bless us!!!

Ci è andata di lusso, non c’è che dire. Con l’Udinese che perde, tenere il terzo posto ad un punto dall’Inter, 5 dalla Lazio e 6 dall’Udinese è come trovare una bella sorpresa nell’uovo di Pasqua. Peccato che la cioccolata attorno sia così amara. Una partita impossibile, almeno da guardare. Insieme a quella contro l’Udinese è stata la seconda partita più brutta dopo quella contro il Milan, che è stata la peggiore. La notizia di Lavezzi che si gode il mare caprese a pochi minuti dal fischio di inizio, poi, mi ha fatto accapponare la pelle. E che “marina”! È questo il momento in cui bisogna serrare i ranghi e restare uniti, che me ne frega che le bellezze napoletane vale la pena siano vissute alla vigilia della Pasqua? Se fosse andato in Argentina l’avrei capito, ma che si vada a fare il bagno a Capri proprio no. E non capisco neppure Cannavaro, se mancava anche lui. Trovo tutto un po’ patetico, come se ci avessero mollati loro, alla fine. Cioè, dopo un applauso come quello con cui si è chiusa la disastrosa partita contro l’Udinese io oggi mi sarei sentito un verme a non far parte di una squadra così, fosse in campo, in panchina o in tribuna, pure da casa. A me semplicemente sarebbe piaciuto vederlo in tribuna, come tutti hanno esultato nel vederci Cavani.(Il pocho soffre Napoli e vorrebbe cambiare aria ne sono sempre piu convinto). Ma la cosa più patetica, oggi, è questa partitaccia che abbiamo visto. Corsa scudetto finita. Potete piangere legittimamente e a voce alta, adesso, tanto avrete già iniziato, no? Adesso possiamo ripetere tutti in coro quella parola senza aver paura della scaramanzia: scudetto, scudetto, scudetto, scudetto.. ripetete con me. Non sarà nostro. Abbiamo comunque una Champions da prendere alla prima botta e un ancora possibile secondo posto, quello sì, tangibilissimo. Mi domando: alla fine, vince chi combatte o chi approfitta delle occasioni? Noi, oggi, non abbiamo fatto né l’una cosa né l’altra. E Mazzarri mi è caduto sul finale, quando ha dichiarato che meritavamo il pareggio. Il fonato, lo sappiamo, e’ maestro del non parlare quando si dovrebbe, e parlare a schiovere quando si farebbe meglio a stare zitti. Meritavamo il 3-1, secondo me, ma il pareggio potevamo raggiungerlo, si. Sono incazzato come un’amante tradito. Ma forte, eh. Ciò non toglie, però, che io resti innamorato alla follia. Cieca, ma cieca proprio. E Forza Napoli. Sempre.
Giovanni Arpaia

Perche’ poi non e’ finita….Io veramente non capisco. Ho proprio difficoltà, giuro. E prima di essere crocifisso come Cristo in croce avverto che uso il Voi per appellare chi ha pianto lacrime amare di malinconia. Ma si può avere malinconia per qualcosa che non si è mai avuta? Voi siete quelli che ci credevano così tanto? Ed è questa la forza che mettete nei vostri sogni? E allora come possiamo sperare che qualcosa cambi, in tutti gli aspetti della nostra vita napoletana e azzurra? No, dico, siete gli stessi che hanno riempito San Siro, che hanno colonizzato Bologna, che pensavano di andare in massa a Palermo, a Lecce e che già si interrogavano se fosse meglio festeggiare a Torino o a Napoli? Siete voi? Bè, io non vi seguo. Non vi ho mai seguiti. Ma non per questo non ci ho creduto quanto voi. Solo che, oggi, non smetto di crederci. Vorrei ricordare a tutti che nella stagione 1987-88 il Diavolo venne a casa nostra e si venne a prendere uno scudetto che ipotecavamo con cinque punti di vantaggio. Crollammo alla fine del campionato, perdendo 2-3 nell’incontro decisivo del San Paolo, il 1° maggio 1988. Era uno dei migliori Napoli di sempre, Maradona, Careca e Giordano, la MaGiCa, eppure perse. Finimmo secondi e Maradona capocannoniere. Ora, matematicamente, non è finito proprio niente. Fino a sabato prossimo non è finito proprio niente. Ho visto Galliani in tv, gongolava ed aveva la voce rilassata. Il mio desiderio è vederlo di nuovo mangiarsi le mani. Alzi la mano chi non ha lo stesso desiderio mio. La loro tensione è calata, perciò è il momento delle tattiche, delle strategie, come tra amanti. La preparazione è la metà della battaglia, già lo scrissi una volta. Facciamogli credere di aver mollato la presa, piangiamo in tv, nelle radio, nelle piazze, ma piangiamo per finta, santo Dio. Oggi ho sentito addirittura qualcuno dire “ho paura di perdere la Champions”. E che è? Vi basta così poco per dire “è finita”? Avete la resa così facile? Ma voi davvero credevate che le avremmo vinte tutte e sei? E che siamo, degli alieni? Umani, siamo, e allora restiamo umani, come il web ci ha insegnato negli ultimi giorni a proposito di ben altro. Anche loro, però, sono umani, pure se c’hanno l’aiutino. Gli umani non possono andare dritto verso l’obiettivo senza cadere mai, è impossibile e, se pure dovessero arrivarci, allora dovremmo fare tanto di cappello e dire “ve lo siete meritato”. E basta recriminare, dire che abbiamo sbagliato tutto e così via. È stata una partita, una sconfitta, non è certo la fine del mondo. Avete riempito di schifo Denis per due anni e ieri sera ho sentito chi lo chiamava un vero campione.( L’ unico da prendere a calci fino al casello della tangenziale e’ quel piccolo uomo deforme di nome Domizzi, un ex che vorremmo non lo fosse mai stato…credo sia compagno di stanza dell’analfabeta Di Natale). Anyway, ci sono altri cinque giorni in cui si può sperare. Se sabato vincono ancora, allora avrete avuto ragione voi. Ma neppure in quel caso sarà consentito piangere. C’è un secondo posto da difendere. Male che vada il terzo. Per quello non c’è matematica che tenga. E per la miseria se qualcuno ad inizio campionato ha pensato per un attimo potesse finire così lo deve dichiarare adesso. Ecco perché non è finita. E Forza Napoli. Sempre.

Giovanni Arpaia

“La differenza tra le cose possibili e quelle impossibili è che per quelle impossibili ci vuole più tempo”, lo diceva Helenio Herrera, un mago, un filosofo, uno che di sicuro ha cambiato un po’ il mondo del calcio italiano ed è la prima cosa che mi è venuta in mente, ieri notte, dopo aver rivissuto tutto…

E allora vi spiego perché amo tanto il calcio: non solo perché è uno sport di squadra, ma anche perché credo fermamente che solo nel calcio quello che ti sembra impossibile può realizzarsi nel giro anche di soli 2 minuti e sono certo che ognuno di voi potrebbe ricordare episodi in merito. E non dipende dalle qualità fisiche, né dalla preparazione atletica, proprio come accade nella vita. Ho imparato sulla mia pelle che, per quanto si abbiano tutte le capacità del mondo, non è detto che si riesca mai a giocare la partita della vita.

Occorrono le motivazioni, il carattere, la voglia di farcela, di non essere mediocri, la voglia di combattere, tutte cose che io ho visto nel Napoli di ieri e di questa stagione. Ma ditemi voi se, con questi chiari di luna, eravate davvero convinti che, dopo uno svantaggio, gli azzurri si sarebbero ripresi così! Era gia successo a Bucarest quest’anno, col Milan l’anno scorso, ma ieri, ieri e’ stat nata cos….Ci snobbano ancora, e forse nemmeno noi ci crediamo veramente perche i difetti li conosciamo. Si e’ vero che abbiamo una difesa che non è possibile più rammendare come vecchi calzini bucati, un centrocampo modesto e che a parte Cavani non c’e’ stato un acquisto degno di nota. Ma e’ esattamente questa che deve essere la nostra forza: la nostra debolezza. Ognuno motivi se stesso, perché l’allenatore può fare poco se non si desidera essere motivati. E quando non sei un fuoriclasse, atleticamente, sportivamente, tecnicamente e di cervello non c’è allenatore che tenga, bisogna prima di tutto essere convinti di potercela fare, amare, sentire.

Ricordo una splendida Roma l’anno in cui Totti non riuscì a giocare per l’infortunio: dov’erano i grandi campioni, in quella squadra? Eppure vincevano tutto e lo facevano con una grinta che appassionava anche me. E ricordo un’Inter pazzesca, stratosferica per i nomi e i talenti della rosa che, sì, vinceva pure, ma era noiosissima, inguardabile, da voltastomaco. Vinceva facile, appunto.

A me questo Napoli piace. Ha carattere. Nonostante milioni di limiti. Ma i limiti possono essere superati. Basta non arrendersi mai. Prima o poi si vince. Tutto è possibile e l’impossibile è solo una questione di tempo. Io ieri ho visto una delle partite più belle di tutti i tempi. Io non voglio vincere sempre, non voglio vincere facile. Preferisco dieci partitei sudate e bellissime come quella di ieri ad una sola vittoria perfetta, senza stile, senza carattere, per inerzia. Chiamatemi pazzo, ma io godo così.

Il miglior motivatore di un uomo, che si tratti di un calciatore, un disoccupato, un cassintegrato o un professionista affermato, resta sempre se stesso. È l’unica risorsa che abbiamo: la nostra fame di vita, fosse anche semplice sopravvivenza imposta dagli altri e da un Italia che ammazza quotidianamente. È necessario avere fame di vita, è un dovere verso noi stessi. Smettiamola una buona volta con le accuse a chi non ha comprato chi, che mo chissa dove stavamo se… Questo è quello che abbiamo. Non e’ il meglio, sotto molti aspetti, ma si può fare qualsiasi cosa con quello che abbiamo, sicuramente con quello che si è visto in campo ieri.

Il calcio è tutta una questione antropologica e culturale. In una città dilaniata come la nostra, il calcio è tutto ciò che ci resta, l’unica passione incontrastata, tutto ciò che ci rende sopportabile la settimana di strazio: l’ arrivo della domenica e delle partite, lo stadio (o la ricerca disperata di un fetente di streaming), l’adrenalina, il rito catartico e liberatorio. Ma attenzione a non cadere nel vittimismo tipicamente napoletano, anche quello una questione antropologica e culturale: è brutto e triste affidarsi a santi, patron o mister.

Secondi da soli, 2 punti dall’Inter, 6 dall’Udinese e 8 dalla Lazio. Il Milan è 3 punti sopra. Ma strafalcioni capitano a tutti. Crediamoci! Probabilmente mi intossicherò ancora, ma resterò a sperare fino all’ultimo secondo perché tutto, tutto può succedere, tutto è possibile. E applaudirò: perché è una squadra che mi piace. E se muoio di infarto, sulla mia lapide scrivete solo: Giovanni Arpaia, tifoso del Napoli e napoletano all’estero. Per entrambe le cose ci vogliono le palle sotto. E Forza Napoli. Sempre.

Giovanni Arpaia

Il gol di Acquafresca di ieri sera al San Paolo ha messo fine alla imbattibilità casalinga di Morgan De Sanctis. Il portiere del Napoli non subiva gol da 799 minuti. Questa striscia di imbattibilità costituisce un nuovo record per i colori azzurri. De Sanctis, dunque, entra nella storia del Napoli superando il vecchio record di Castellini che durava esattamente da 30 anni.

Con la doppietta di ieri Edinson “el matador” Cavani raggiunge Antonio Vojak nella classifica “all time” dei migliori cannonieri nella singola stagione in serie A con la maglia del Napoli.
Il record resiste addirittura dalla stagione 1932-33 e rischia seriamente di essere battuto visto e considerato che mancano ancora 8 partite al termine della stagione.

WOW

Pubblicato: febbraio 28, 2011 in Napoli ed il Napoli

Leggete un pò cosa dicono in Inghilterra su Cavani…

http://www.dailymail.co.uk/sport/football/article-1360990/Edinson-Cavani-footballs-expensive-player-85m.html

Per chi è totalmente a digiuno di inglese, l’autorevole Daily Mail parla di una possibile cessione di Cavani per 85.5 milioni di sterline pari a circa 100 milioni di euro. Eventualmente sarebbe la cifra più alta di tutti i tempi spesa per un giocatore… spero non si concretizzi: MATADOR SEMPRE CON NOI!!!

“Starsene a centinaia o addirittura migliaia chilometri di distanza non è affatto la stessa cosa. Si vive la propria passione in modo diverso, forse addirittura più viscerale e sentito. Una vittoria ottenuta a Napoli è un inimitabile trionfo di colori ma una vittoria nella terra del tifo emigrante è un regalo prezioso per chi s’è allontanato da Napoli e ha continuato a portare il Napoli nell’anima. Tutti a San Siro!” (G.Morra)